LA CONSULTA GIOVANILE DEVE PARTIRE CON I POTERI DECISIONALI NELLE MANI DEI GIOVANI
ITALEXIT PER L’ITALIA E PER MEDA nonostante non abbia il proprio gruppo politico all’interno del consiglio comunale medese non abbandona i propri elettori e tutti i cittadini evidenziando i principali fatti amministrativi decisi dalla Giunta Santambrogio.
In un’estate in cui la campagna elettorale appena andata in archivio ha influito sulle energie politiche della città, l’argomento principe di polemica su Meda è stato il rapporto della comunità con il mondo giovanile.
Lo spaccato tra Boomer e Generazione Z ha investito l’arena pubblica social, luogo dove si incontra la popolazione, con il peso della bilancia sproporzionato verso la generazione più esperta.
Alle ricette di far leggere Shakespeare ed Anna Karenina proposta da qualche politico in consiglio comunale, si sono aggiunti gli inviti di alcuni medesi alla leva militare o all’applicazione della legge marziale sulle devianze giovanili -. A fronte di questo è mancata una comunicazione da parte del Sindaco – ormai abile comunicatore sui Social – tesa a riportare i toni nei quadri della civiltà.
Politicamente però registriamo, forse, una delle linee più coerenti tenute dal Sig. Santambrogio negli ultimi anni. pensiamo che nel 2017 Santambrogio venne eletto con lo slogan #energiagiovani; ora nel 2022 è stato riconfermato con la novità di una cornice amministrativa spostata anagraficamente sugli – ANTA-.
Le prime mosse politiche di questa legislatura sembrano acclarare questa RESTAURAZIONE.
Non ci riferiamo al Congresso di Vienna ma politicamente la mossa che la giunta “destrocivica” medese ha portato in Commissione Statuto e Regolamenti del 6/9/2022 è a parer nostro difficilmente digeribile se puntiamo come comunità ad intervenire positivamente sulla gioventù rendendola protagonista positiva del nostro tempo.
Tra lo stupore di chi è fuori dalle istituzioni cittadine l’amministrazione Santambrogio ha presentato una revisione della CONSULTA GIOVANILE “MEDA-GIOVANI”.

La CONSULTA GIOVANILE “MEDA – GIOVANI” è stata adottata su deliberazione del consiglio comunale medese a settembre 2020 con la finalità di: Favorire attraverso pareri, atti, dibattiti, ricerche, organizzazione di incontri; la partecipazione dei giovani alla vita pubblica locale in un diretto rapporto con l’amministrazione comunale.
A settembre 2022, dopo 2 anni dalla redazione dello statuto, l’amministrazione non è stata in grado di coinvolgere la fascia giovanile nei suoi lavori. Giustificazioni a parte, riteniamo che se l’amministrazione avesse messo l’1% dell’impegno messo con altre associazioni – più appetibili dal punto di vista elettorale – la Consulta sarebbe partita e forse avrebbe già dato alcuni risultati.
Sempre a settembre 2022 – legittimamente – l’amministrazione comunale nelle persone degli assessori Andrea Boga e Stefania Tagliabue nelle funzioni delle materie di regolamenti, sport e giovani, ha presentato una rettifica della Consulta Giovanile, allargando il tema nelle loro intenzioni allo “sport”.

La Consulta Giovanile per come era stata realizzata aveva tre padri: l’ex consigliere Terraneo Andrea, l’allora ed oggi riconfermato consigliere comunale dott. Andrea Castelli e l’allora consigliere ed oggi assessore dott. Andrea Boga. Boga quindi si trovava allora nella posizione di autore, mentre oggi è riformatore del documento. Il Sindaco ha sempre appoggiato, non investendo grandi energie, la formazione dell’organo. Dalla deliberazione alla presente riforma, l’esecuzione è rimasta impolverata nella burocrazia comunale, quindi è possibile che molti commi del regolamento non siano molto chiari ai riformatori.
Fin dall’art.1 che istituisce la Consulta si nota un mappazzone di idee senza una finalità. Si passa infatti dalla missione di: “favorire la partecipazione dei giovani alla vita politica, sociale e culturale della Citta’”; ponendo quindi l’interesse esclusivo sulla gioventu’; alla missione: “di promuovere la partecipazione dei giovani e delle associazioni alla vita politica, sociale e culturale della Città”.
Notiamo pertanto sì il mantenimento del focus sulla gioventù, la quale però diventa co-protagonista dell’azione della consulta che dovrà favorire anche la partecipazione delle associazioni. Uno strumento nato e rivolto esclusivamente ai pareri diretti dei giovani allarga l’interesse anche ad associazioni che con i giovani non ci azzeccano o che in molti casi non hanno in organico i giovani come più volte detto dalla stessa Amministrazione per giustificare il non avvio della Consulta.
Nell’art. 2 dove sono scritte le finalità della Consulta come impulso in termini di politiche giovanili per l’amministrazione notiamo ancora una volta la perdita del peso del collegio decisionale giovanile rispetto all’incombenza delle associazioni tutte. La riforma rispetto all’attuale testo inoltre specifica l’unione tra sport e gioventù creando una rete tra associazioni sportive e giovani che però non risulta comunque chiarificatore. Per esempio: L’associazione Palio come si cataloga? Cultura o Sport? E perché delimitare la partecipazione giovanile al solo mondo sportivo? Nella Cultura i giovani non possono dire la loro? Danno fastidio al nostro “dittatore artistico” medese?
Sempre in questo articolo notiamo già nel testo originale una chiara espressione di legame e di interesse che la consulta giovanile avrebbe dovuto maturare con l’ambiente sportivo; ponendo però questo settore in linea con gli interessi rivolti verso altre materie: scuola, spettacolo, tempo libero, università, volontariato. La riforma della Consulta vincola nelle intenzioni il mondo giovanile all’ambiente sportivo che diventa materia di prim’ordine nell’interesse della consulta. Sono il primo a valorizzare il ruolo dello sport nella comunità, anche per via dell’educazione fornita ai giovani, ma come si fa a non valorizzare l’aspetto decisionale che i giovani possono determinare sull’ambiente scolastico?
Il vero conflitto che determina di fatto la fine della consulta giovanile medese è però nell’art.5 del nuovo testo che riforma la Composizione.
Come ipotizzata alla formazione e scritta la finalità, la Consulta “MEDA – GIOVANI” doveva esser un luogo in cui erano i giovani a decidere sulle tematiche dei giovani. Per giovani si intendono gli under 30 – anche se il limite di età è 35 ma già allora si volle fare una modifica alla regola nazionale -. Nella Riforma del testo si legge che la Consulta “MEDA -GIOVANI” perde la peculiarità di esser composta da giovani in quanto si dà facoltà di partecipazione si alle associazioni (ma c’era già perché per accedere un giovane doveva far parte delle associazioni) ma si toglie il limite massimo di età.
A supportare l’amministrazione sulle tematiche giovanili saranno quindi non più solo i giovani, ma anche esponenti OVER 30 di qualsiasi associazione presente sul territorio, nonostante si parla in particolare di sport.
Tutti questi punti evidenziati caratterizzano una linea politica voluta dall’Amministrazione Santambrogio in cui piuttosto che dare spazio ai giovani si cerca sempre di più di limitarli o subordinandoli alla balia degli over o ghettizzandoli in determinati ambiti.
Una delle critiche rivolte dalle opposizioni nel momento in cui venne deliberata la CONSULTA GIOVANILE “MEDA – GIOVANI” ricordo esser stata quella che vi era un rischio, vista la composizione “young” del consiglio comunale allora in carica (ricordo che come esponenti del consiglio comunale avevamo facoltà di nomina il sottoscritto, le consigliere Micol Busnelli e Chiara Tagliabue ed i consiglieri Alessandro Uccello, Matteo Ratti ed Andrea Boga), di creare un organo che fosse ridondante anagraficamente alla composizione del consiglio comunale dove i consiglieri già potevano per sensibilità portare all’attenzione dell’amministrazione le tematiche giovanili. Oggi con una composizione del consiglio comunale anagraficamente avanzata, in cui il solo consigliere Matteo Federico avrebbe la facoltà di nomina nella consulta giovanile, un organo composto dai giovani e per i giovani sarebbe indispensabile nell’aiuto all’amministrazione comunale su tematiche in cui non ci sono le sensibilità per capire i problemi della gioventù. Meda è stata #energiagiovane, cosa vuole fare Santambrogio: adeguarsi alla realtà nazionale e permettere ai soliti volti delle associazioni di decidere ancora per i giovani?
Come ITALEXIT PER MEDA chiediamo a Santambrogio di fermare il progetto di riforma della consulta, voluta ai tempi anche da lui, impegnandosi in prima persona a coinvolgere i giovani nelle decisioni facendo partire la consulta, che può esser migliorata ma non stravolta nel peso decisionale attribuita ai giovani, che è caratterizzante dell’organo.
Le Associazioni hanno già altri strumenti per decidere come il bilancio partecipato, lasciamo ai giovani la preminenza nella consulta Meda – Giovani; al contempo come ITALEXIT ribadiamo come sia necessario organizzare una consulta sportiva.
In Fede:
ITALEXIT PER L’ITALIA E PER MEDA

